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Fives: perché l’industria ce la può fare

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Leggete questa storia di successo per scoprire come Fives, insieme a KEBA, sia riuscita a risolvere le sfide dell'automazione intelligente nel campo della tecnologia di smistamento e trasporto.

Il Gruppo Fives, con sede in Francia, è costituito da imprese industriali con più di 8.500 dipendenti che si occupano dello sviluppo, della produzione e della vendita di macchine di precisione, tecnologie di processo e soluzioni di automazione intelligenti. Con una storia di più di 200 anni, il Gruppo è presente attualmente in 100 sedi distribuite in tutto il mondo e vanta un volume di vendita di 2.027 milioni di euro (2022). Obiettivo del Gruppo: creare soluzioni che consentano alle industrie di diventare più efficienti.

Ed è proprio l’idea di efficienza a guidare l’attività aziendale. Ciò avviene anche attraverso la collaborazione avviata nel 2007 con KEBA Industrial Automation. Aldo Bucci, General Manager di Keba in Italia ha affiancato Fives sin dall’inizio della collaborazione: “Da molti anni intratteniamo rapporti molto positivi con Fives fornendole il nostro supporto nel settore delle soluzioni di automazione intelligenti. Fives, è stata una dei primi clienti di KEBA sul mercato italiano.”

La divisione Smart Automation Solutions di Fives supporta i clienti in diverse aree: dalla gestione dei bagagli presso gli aeroporti e dalle soluzioni logistiche per l’e-commerce, alle soluzioni di smistamento e trasporto per le aziende che si occupano della spedizione di pacchi e per le società postali. Proprio per queste applicazioni è stato richiesto l’intervento di KEBA per risolvere alcuni aspetti problematici nell’automazione di Fives.

Criticità 1: tendenza degli azionamenti al surriscaldamento

Fives si è dovuta confrontare con un problema legato alla sicurezza presso i propri clienti: gli azionamenti esistenti in applicazioni di smistamento di tipo cross-belt possono tendere al surriscaldamento fino a causare potenziali incendi. Il motivo: le macchine vengono movimentate da diversi motori azionati in controllo di coppia. Se un azionamento si spegne, il motore viene trascinato dalla macchina che rimane in continuo movimento. Il motore fornisce pertanto energia all’azionamento spento e ciò potrebbe causare un surriscaldamento dell’azionamento, determinando un possibile rischio di incendio. Lorenzo Chierego, CTO presso Fives Intralogistics e responsabile del reparto Ricerca e Sviluppo: “Le norme di sicurezza prevedono che i motori si arrestino non appena viene rilevato un malfunzionamento. Abbiamo iniziato a guardarci attorno per individuare delle alternative sul mercato; avevamo bisogno di azionamenti in grado di rilevare un eventuale surriscaldamento e quindi mettere in atto un intervento autoprotettivo.” KEBA Industrial Automation ci ha proposto una soluzione in grado di risolvere questo problema: ha progettato nel firmware dell’azionamento una funzionalità che monitora costantemente le temperature. Gianluca Mangialardo, ingegnere presso KEBA Italia: “Monitoriamo le temperature degli stadi di potenza, della resistenza di frenatura, la sovracorrente e altre possibili condizioni critiche che possono determinare un danno potenziale all’azionamento . Se uno di questi parametri supera un determinato valore, il generatore di energia viene disconnesso fisicamente dall’azionamento. Insomma, una funzionalità estesa di autoprotezione che consente di aumentare la disponibilità degli impianti di smistamento realizzati da Fives.”

Criticità 2: rumorosità elevata e dinamica ridotta del riduttore

Un ulteriore ostacolo che Fives ha dovuto superare per migliorare le prestazioni delle proprie soluzioni è stato il design degli azionamenti. Chierego: “Cercavamo azionamenti a bassa rumorosità e dinamica elevata, ma avevamo l’opposto: gli azionamenti con riduttori integrati erano molto rumorosi, occorreva misurare attentamente la tensione della cinghia durante il montaggio e il loro peso elevato implicava anche un carico pesante permanente sulla struttura del nastro, con la conseguente maggiore rapidità del processo di usura dell’impianto.” Fives ha messo a confronto diversi azionamenti e motori. Il rapporto tra l’inerzia del motore e quella del carico copre abitualmente un determinato intervallo (1-10 / 1-30). “KEBA è riuscita ad ampliare notevolmente il valore di tale intervallo. Infatti, i suoi azionamenti sono in grado di gestire agevolmente rapporti di inerzia fino a 1-100, che è decisamente una condizione migliore rispetto ai criteri standard di progettazione”, aggiunge Chierego. KEBA è stata in grado di offrire questa soluzione insolita grazie alle performance dei loro innovativi loop di controllo. “Adesso adottiamo motori ad azionamento diretto con un design compatto, che risultano essere molto più semplici da integrare e facili da installare. Azionamenti con performance paragonabili, di altri produttori, hanno dimensioni doppie” aggiunge fiero Chierego.

La collaborazione: una questione di expertise e un rapporto alla pari

Il rapporto tra Fives e KEBA è fondato su una consolidata collaborazione caratterizzata dallo scambio di idee alla pari. Chierego: “KEBA è molto più che un fornitore. Pensa alle soluzioni in sintonia con noi e supporta la nostra azienda in ogni fase del progetto. In un periodo come quello attuale, in cui le strutture di costo stanno diventando sempre più rilevanti, KEBA sta offrendo il suo prezioso contributo. Uniamo le nostre idee per capire dove possiamo ridurre ulteriormente i costi; si tratta di una relazione che va ben oltre quella che intercorre solitamente tra un fornitore e il cliente.”

KEBA non si è limitata a risolvere le criticità menzionate precedentemente. La stretta collaborazione con Fives ha consentito l’introduzione di nuove tecnologie. Come ad esempio la soluzione “one-cable”. Con questo approccio è diventato molto più semplice realizzare il cablaggio, soprattutto quando avviene direttamente sul campo: il motore è collegato agli azionamenti con un cavo invece che con due. Questa soluzione è diventata adesso comune sul mercato, ma dieci anni fa rappresentava un argomento di vendita concreto e unico. Chierego: È proprio in questo che KEBA si differenzia dalla concorrenza: in passato nessun’altra azienda era in grado di offrire ciò.”

Se guardiamo al futuro, KEBA avrà senz’altro un ruolo rilevante nell’ulteriore sviluppo di Fives. Chierego: “Al momento stiamo lavorando su un progetto che mira alla realizzazione di azionamenti privi di armadio elettrico.” La soluzione di cui disponiamo attualmente per gli azionamenti richiede armadi elettrici più grandi. L’obiettivo è quello di avere azionamenti che possano essere collocati in prossimità del motore senza bisogno di un armadio elettrico. In questo caso KEBA dispone già di una soluzione prossima ad essere lanciata.”

Il prossimo progetto a cui le due aziende collaboreranno è lo “swivel sorter”. Si tratta di un sistema di smistamento per applicazioni agili, quindi non per un grande hub, ma pensato per piccoli impianti di smistamento prossimi al luogo di consegna. L’impianto è caratterizzato da un sistema di trasporto in grado di smistare i pacchi in tre direzioni(a sinistra, dritto, a destra). Chierego: “Attualmente Fives acquista una soluzione pronta all’uso da Fives China ma Fives EU desidera disporre di una propria versione. Riteniamo che questo impianto si adatti alle esigenze attuali del mercato, quali, pianificazione a breve termine, approvvigionamento locale, investimento limitato e così via. Tendiamo a progettarlo come una soluzione senza nastro. KEBA verrà coinvolta in questo progetto, come è già accaduto per questo tipo di sviluppi di base.

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Breve intervista a Lorenzo Chierego, CTO presso Fives Intralogistic e responsabile del reparto Ricerca e Sviluppo

Quali sono le tendenze che caratterizzano il settore dell’intralogistica?

Chierego: ce ne sono diverse...la macroeconomia sta elettrizzando il mercato in questo momento. Lavoriamo con importanti aziende multinazionali e avvertiamo l’impatto che stanno avendo la guerra in Ucraina, le tensioni tra Cina e Stati Uniti; l’argomento generale sembra essere la deglobalizzazione. Stiamo subendo i contraccolpi delle questioni legate alla catena di approvvigionamento. Abbiamo imparato che le aziende più solide sono quelle che sono riuscite a gestire meglio il periodo di maggiore criticità. Se non si consegna, si finisce nei guai; bisogna essere in grado di fornire almeno una soluzione alternativa, non offrire nulla non è un’opzione contemplata. Ci affidiamo a fornitori che siano in grado di realizzare autonomamente delle soluzioni nel caso in cui qualcosa vada storto (invece di scegliere fornitori che si approvvigionano esclusivamente altrove). KEBA rientra perfettamente in questo schema.

Inoltre, anche per la situazione geopolitica, abbiano notato una tendenza accentuata alla pianificazione degli investimenti con una visione di breve termine: il ROI calcolato a 2..3 anni, e non vengono presi in considerazione altri fattori dell’impianto come il ciclo di vita, la qualità, il rumore, la longevità, la diagnostica, …

Una terza tendenza che osserviamo è il ritorno presso i clienti dell’automazione nei singoli componenti. Per anni gli impianti con tecnologia “cross belt” hanno costituito il nostro standard, ma ora non sono più il nostro primo obiettivo: la nostra attenzione è rivolta adesso verso le macchine compatte, dal momento che terreni/spazi stanno diventando sempre più costosi. Inoltre, se si utilizzano edifici esistenti, è più facile integrare soluzioni intralogistiche compatte.

Un quarto trend importante che ha un impatto sulle attività di Fives è rappresentato dai pacchi dell’e-commerce che stanno diventando sempre più difficili da gestire e sempre più vari. Adesso è possibile comprare qualsiasi oggetto e l’imballaggio è pessimo: per esempio gli orecchini chiusi in una piccola bustina, prodotti di Alibaba, ecc., devono passare tutti sulle nostre macchine. Sono sempre più i rivenditori online che non badano alle dimensioni standard degli imballaggi, ma si preoccupano unicamente di spedire i prodotti.

A suo avviso qual è il valore dei servizi online nel suo settore – come il condition monitoring?

Chierego: Le nostre macchine sono molto affidabili, al momento la manutenzione predittiva non rappresenta un’esigenza, soprattutto non lo è quando i clienti devono pagare per questo servizio. È un’opzione per ottimizzare i processi, per migliorare l’affidabilità, ma non è di grande aiuto se una macchina si rompe e le persone devono intervenire per riavviare l’impianto. Il focus è ancora su soluzioni tradizionali on site, rispetto all’analisi dei dati su cloud.

Quali sono i malintesi più comuni con cui dovete confrontarvi?

Chierego: Per esempio i requisiti di controllo relativi alle questioni legate alla cyber security. Molti importanti fornitori di PLC fanno leva sui clienti finali per convincerli della bontà delle loro soluzioni, la nostra impressione è che tendano a fornire informazioni incomplete senza parlare apertamente dell’importanza della sicurezza. La maggior parte del tempo lo investono nell’attività di lobbying. Il risultato: le opzioni disponibili sono molte di più rispetto a quelle note ai più, ma queste informazioni vengono controllate dai grandi produttori che sostengono che solo la soluzione da loro proposta copre tutti i livelli di sicurezza. Perciò, a mio avviso i malintesi derivano dal modo in cui viene comunicata la sicurezza informatica e da quali sono le opzioni disponibili. Degli standard consolidati aiuterebbero in questo caso ad avere un’immagine neutrale. Ciò genera una quantità elevata di lavoro extra per le aziende come Fives che hanno sviluppato una propria soluzione specifica per il settore in cui operano.

Si intravedono all’orizzonte tecnologie dirompenti?

Chierego: L’intelligenza artificiale (IA) potrebbe essere una di queste: addestrando dei modelli con dati propri sarebbe possibile progettare un nuovo sistema impiegando la metà delle risorse umane, il 70% del lavoro potrebbe essere svolto dall’intelligenza artificiale. Lo stesso vale per i clienti sul piano operativo; l’IA può supportarli nell’ottenere il massimo da ogni impianto e magari posticipare investimenti futuri. Lo smistamento dei pacchi richiede ancora l’impiego di macchine, ma è COME avverrà lo smistamento che sarà diverso. Sta diventando sempre più difficile trovare persone disposte a gestire i pacchi nella logistica, soprattutto quando si tratta di merci refrigerate o pesanti. In questo caso la tecnologia basata sulla robotica mobile offre senza dubbio una risposta.

La tecnologia “cross belts” continua a rappresentare una soluzione all’avanguardia nel settore, anche per il futuro. I limiti si riscontrano nelle macchine e negli strumenti prima e dopo il sorter “cross belts”. Osserviamo un aumento nell’utilizzo di veicoli a guida automatica (AGV, Automated Guided Vehicles), questi svolgono lo stesso lavoro dello smistatore “cross belts” ma sono più flessibili. Con uno smistatore “cross belts” è necessario definire il layout fin dall’inizio, ed è difficile apportare delle modifiche. Con la tecnologia GeniAnt (l’AGV di Fives) è possibile iniziare rapidamente e disporre di una maggiore flessibilità. Infatti è sempre possibile aggiungere altri GeniAnt ad impianti esistenti.

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