Le principali novità?

Il nuovo standard sulla robotica ISO 10218

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Ingegnere con casco e occhiali intelligenti che controlla bracci robotici in una fabbrica digitale.
Le nuove edizioni delle norme ISO 10218-1:2025 e ISO 10218-2:2025 sono state pubblicate nel febbraio 2025. I nostri esperti di robotica KEBA Markus Winter e Christian Leng spiegano quali novità porta l’attesissimo aggiornamento dello standard ISO 10218 sui robot, quali sono i principali cambiamenti e quali misure è possibile adottare fin da subito.

Le nuove ISO 10218-1:2025 e ISO 10218-2:2025 sostituiscono le versioni precedenti del 2011. Questi standard definiscono i requisiti di sicurezza per i robot industriali (Parte 1) e per i sistemi robotici, le applicazioni robotiche e l’integrazione delle celle robotiche (Parte 2). Markus Winter (Product Management Safety) e Christian Leng (Product Expert - Safety) del Product Management KEBA Industrial Automation ci raccontano, in un’intervista, cosa devono aspettarsi i produttori di macchine e robot dallo standard aggiornato e perché tale aggiornamento era da tempo necessario.

Chi coinvolge il nuovo standard?

Markus Winter: Come il suo predecessore, lo standard è suddiviso in due parti: 10218-1 e 10218-2. L’ISO 10218-1 tratta il robot come macchina incompleta e riguarda principalmente i produttori di robot industriali e cobot.

La seconda parte, ISO 10218-2, riguarda le macchine e i sistemi completi con robot integrati. Si applica a tutti coloro che integrano robot industriali in una soluzione completa, come i costruttori di macchine o gli integratori di sistemi.

(da sinistra) Christian Leng (Product Expert Safety) e Markus Winter (Produkt Management Safety)
(da sinistra) Christian Leng (Product Expert Safety) e Markus Winter (Produkt Management Safety)

Perché era necessario aggiornare lo standard? Cosa mancava? Cosa è cambiato?

Christian Leng: le norme ISO 10218-1 e 10218-2 sono state pubblicate nel 2012. Un aggiornamento è seguito nel 2016 con la specifica ISO/TS 15066 per i cobot. Da allora, l’utilizzo di robot industriali è quasi raddoppiato: oggi se ne contano quasi 3,5 milioni. Era quindi necessaria ed auspicabile un’adeguata revisione. Negli ultimi anni, sono aumentate le esigenze in termini di cybersicurezza e robotica collaborativa.

Markus Winter: Le crescenti minacce cibernetiche e le tematiche correlate, come l’EU Cybersecurity Act o le linee guida USA sulle infrastrutture critiche (es. telecomunicazioni ed energia), influiscono sull’ISO 10218-1. Anche i produttori medi e piccoli sono soggetti al rischio di attacchi cyber – soprattutto considerando il ciclo di vita attuale di molte soluzioni robotiche..

Quali sono i principali contenuti e cambiamenti che i costruttori di macchine e robot dovranno tenere in considerazione?

Markus Winter: Oltre a numerose modifiche minori, spiccano le seguenti novità:

  • Integrazione dell’ISO/TS 15066:2016 – soprattutto nell’ISO 10218-2 (collaborazione uomo-robot)

  • Classificazione dei robot in due classi in base ai requisiti di sicurezza funzionale

  • Chiarimenti sui requisiti per la sicurezza funzionale

  • Introduzione della cybersicurezza (nuovo)

Quale novità ritiene particolarmente positiva?

Christian Leng: La gestione delle velocità in modalità manuale con velocità ridotta (conosciuta come T1 oteach) è stata chiarita. Ora è previsto, ad esempio, che la velocità dei robot di classe II debba essere monitorata in modo sicuro.

Markus Winter: Anche l’allegato C, con la lista dettagliata delle funzioni di sicurezza richieste (obbligatorie e opzionali), rappresenta un grande passo avanti. Garantisce maggiore chiarezza.

Molto importante, inoltre, l’ampliamento dei requisiti minimi per la sicurezza funzionale:

Revisione precedente

  • Esprimeva genericamente e solamente PLd / Cat. 3

Nuova revisione

  • PLd / Cat3 oppure

  • SIL2 / HFT=1 (20 anni) oppure

  • SIL2 / PFHd < 4,43 *10^-7

(Nota: PL = Performance Level secondo EN ISO 13849-1, SIL = Safety Integrity Level secondo EN IEC 62061, PFHd = Probabilità di guasto pericoloso/ ora).

Perché è importante estendere i requisiti minimi di sicurezza funzionale?

Markus Winter: Attualmente è richiesto un PLd con architettura di categoria 3 (EN ISO 13849-1). Con la nuova versione, l’architettura Cat. 3 non è più obbligatoria se il PFHd è sufficientemente basso. Questo porta a chiedersi: ci saranno in futuro soluzioni di sicurezza singolo-canale nei robot?

Christian Leng: qui si pone la domanda successiva: ci saranno soluzioni singolo-canale anche in altri settori? Spesso in comparti dove manca unoi standard di tipo C dedicato, vengono utilizzati standard derivati dall’industria.

Il monitoraggio sicuro della velocità è spesso oggetto di accese discussioni, ora è chiaramente regolato! Qual è la soluzione di KEBA?

Markus Winter: Il monitoraggio sicuro del movimento è da sempre una competenza chiave di KEBA, soprattutto il controllo di velocità, posizioni e orientamenti cartesiani dei robot, con diverse cinematiche e/o con diverse tecnologie di encoder.

Lo standard riguarda anche aziende extra-UE?

Markus Winter: Si tratta di uno standard di tipo C secondo EN ISO 12100, in linea con i requisiti minimi per robot in ambienti industriali. Anche altri Paesi possono recepire i contenuti nei loro standard nazionali. L’UE è un mercato strategico, quindi molte aziende extra-UE dovranno adeguarsi implementando i requisiti richiesti dalla nuova norma.

Christian Leng: Inoltre, molte nazioni non UE partecipano all’elaborazione degli standard ISO, perciò anche per loro è interesse implementare queste normative.s.

Quanto tempo ci vorrà per l’applicazione del nuovo standard?

Christian Leng: Dopo la pubblicazione da parte dell’ International Organization for Standardization, i testi verranno tradotti e pubblicati nella Gazzetta ufficiale dell’UE. Solo allora sarà definita la data di entrata in vigore. Poiché molti termini derivano dalla nuova Direttiva Macchine, è lecito aspettarsi che lo standard sarà attivo dal 20 gennaio 2027.

Cosa devono fare ora gli interessati?

Markus Winter: Non bisogna sottovalutare i requisiti per la sicurezza funzionale e la cybersicurezza. I tempi di sviluppo e certificazione possono durare diversi anni. Si consiglia a produttori e integratori di attivarsi già da ora.

Quali soluzioni esistono sul mercato?

Christian Leng: Per le PMI, sviluppare una propria soluzione di sicurezza e mantenerla aggiornata, soprattutto in tema cyber security, non è fattibile. Molti dovranno rivolgersi a fornitori di servizi o piattaforme. I grandi produttori invece sapranno, o dovranno saper gestire, questi aspetti autonomamente

In quali ambiti KEBA offre soluzioni? Come si presentano queste soluzioni?

Markus Winter: Il nostro portafoglio di moduli e funzioni per la sicurezza è in costante crescita, soprattutto per la robotica e lo stampaggio a iniezione. Inoltre, la piattaforma di automazione Kemro X risolve in anticipo molte criticità dei clienti: cybersicurezza, hardware industriale, opzioni tecnologiche personalizzabili e capacità di fornitura. Questo consente ai clienti di concentrarsi sulle proprie competenze chiave.

Informazioni di background sul comitato:

Il comitato tecnico ISO/TC 299 "Robotics" dell’ International Organization for Standardization è responsabile della standardizzazione nella robotica a livello internazionale. Attualmente comprende dieci gruppi di lavoro. Il gruppo WG 3 "Industrial Safety" si occupa della sicurezza dei robot industriali e sta elaborando le nuove versioni ISO 10218-1/2. Partecipano anche gruppi a livello nazionale, composti da rappresentanti di produttori, utenti, enti assicurativi e altri soggetti interessati.

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