3 domande che i futuri utenti di wallbox dovrebbero porsi

Mobile o fissa: quale wallbox è la più adatta?

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Un'auto elettrica bianca è parcheggiata davanti a un garage ed è collegata tramite un cavo di ricarica verde a una wallbox KEBA installata sulla parete della casa.
Chi può ricaricare la propria auto elettrica o ibrida plug-in a casa deve decidere: acquistare una stazione di ricarica mobile o una wallbox fissa? Prima di scegliere una delle due opzioni, è importante porsi queste tre domande per fare la scelta giusta.
Un'auto elettrica bianca è parcheggiata davanti a un garage ed è collegata tramite un cavo di ricarica verde a una wallbox KEBA installata sulla parete della casa.

Qual è il mio comportamento di ricarica?

Se sono spesso in viaggio e posso ricaricare durante gli appuntamenti o durante la notte a una presa trifase privata — ad esempio in azienda, in hotel o nella seconda casa — la wallbox mobile è una soluzione pratica. Diversi adattatori ampliano inoltre la gamma di utilizzo includendo i tipi di prese di altri Paesi. Se invece l’auto elettrica viene principalmente ricaricata nel proprio garage o nel proprio carport, la wallbox fissa è la soluzione di ricarica perfetta. Nessun’altra opzione di ricarica è così pratica, comoda e sicura: basta aprire il coperchio e inserire la spina. Il cavo di ricarica è solitamente installato in modo fisso, quindi è a prova di furto e sempre a portata di mano. Non deve essere estratto dal bagagliaio prima di ogni ricarica, come avviene con un caricatore mobile, né giace a terra nel garage dove si sporca, cosa che potrebbe causare interruzioni nella ricarica.

Quale opzione di ricarica si adatta alla mia situazione abitativa?

Chi deve spesso ricaricare la propria auto elettrica in luoghi diversi con prese di corrente differenti, è ben servito da un caricatore mobile. A differenza della wallbox fissa, che ad esempio in Germania deve essere registrata, la variante mobile permette, se è già presente una presa trifase, di fare semplicemente: plug in & charge. Tuttavia, la gamma di funzioni è solitamente limitata alle funzioni di base. Questo però non basta soprattutto ai guidatori di auto elettriche che hanno una casa propria. Essi desiderano una soluzione che consenta di caricare l’auto anche con l’energia solare autoprodotta, per sfruttare al meglio un eventuale surplus energetico. L’integrazione dell’impianto fotovoltaico domestico funziona finora solo con wallbox fissate in modo permanente. Una soluzione di ricarica del genere può inoltre essere integrata nella domotica, ottimizzando la gestione energetica complessiva della casa.

Come utilizzo l’auto elettrica o l’ibrida plug-in?

Se il veicolo elettrico viene utilizzato esclusivamente in ambito privato e non in modo condiviso, non ha molta importanza chi ha caricato quanta energia per quale percorso. La situazione cambia però se bisogna distinguere tra uso privato e lavorativo o se più conducenti condividono una wallbox. Solo le wallbox installate in modo fisso, come ad esempio le serie P30 c e x di KEBA, offrono grazie al contatore MID certificato integrato la possibilità di addebitare le kilowattora caricate a casa al datore di lavoro o alla società di leasing, oppure di assegnare le sessioni di ricarica a diverse persone tramite RFID. Questo non è possibile con le wallbox mobili.

Chi cerca il prezzo come criterio di scelta: le wallbox mobili non sono fondamentalmente né più economiche né più costose di quelle fisse. Le differenze di prezzo derivano piuttosto dalle diverse funzioni offerte.


 
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